La Regione Lazio ha registrato un enorme deficit nel settore sanitario, a quanto ammonta il debito e a chi si possono attribuire le responsabilità?
Quello che è stato registrato dalla Corte dei Conti è un debito pari alla cifra di 9 miliardi e 600 milioni di euro, un peso enorme che la Giunta di centro sinistra ha ereditato dall’amministrazione precedente e che inevitabilmente ha condizionato i lavori del Consiglio durante i 5 anni di governo successivo.
Il centro sinistra si è assunto la responsabilità di dichiarare il debito al Ministero del Tesoro, senza omissioni di dati come era stato fatto dalla Giunta di centro destra, e ha elaborato un piano di rientro che ha dato dei risultati soddisfacenti, permettendo alla sanità di uscire dallo stato di emergenza.
Ad oggi tutti gli indici del sistema sanitario sono in crescita, c’è stato un aumento dell’offerta di prestazioni del 20, 25% rispetto agli anni passati, si è lavorato molto sul piano della prevenzione, promuovendo, per esempio, campagne di screening per il rischio tumorale; è stata registrata una netta diminuzione delle amputazioni nei soggetti diabetici, segno di un piano preventivo ben funzionante.
Ancora sono stati portati avanti interventi di modernizzazione nell’ambito dell’intera rete ospedaliera, penso al San Camillo, che è ormai una struttura del tutto rinnovata, dotata delle più recenti tecnologie, ma anche ad altri esempi, quali il San Giovanni, l’ospedale di Tivoli.
Bisogna, poi, evidenziare che è stata prestata particolare attenzione alla provincia di Roma, con l’apertura di ben 23 nuovi presidi sanitari. Sono state promosse altre interessanti iniziative, come quella delle ambulanze pensate appositamente per i casi di infarto, così da poter offrire al malato un’assistenza tempestiva. Certamente ci sono ancora tanti punti su cui sarebbe necessario intervenire, per esempio bisognerebbe creare le condizioni per poter garantire una riduzione delle lista di attesa, oppure ovviare alla carenza di strutture di pronto soccorso nella zona est di Roma.
A questo punto mi piacerebbe approfondire il discorso sulla ricerca in ambito scientifico.
Che cosa potrebbe fare la Regione per sostenere il settore?
Devo precisare che non è compito della Regione finanziare la ricerca scientifica, sebbene, comunque, il Lazio disponga di un fondo che viene destinato a sostenere l’attività di istituti di ricerca; su questo fronte, comunque, deve esserci una collaborazione con il Ministero della Sanità.
Rimaniamo sull’argomento. Che cosa si potrebbe fare per accorciare i tempi di sperimentazione dei farmaci?
Non spetta alla politica stabilire la validità di un farmaco. Senz’altro si possono promuovere azioni mirate a garantire il ricorso a farmaci di qualità, e su questo fronte devo dire che in Italia ci sono buoni risultati, un grande lavoro viene svolto dall’Istituto Superiore della Sanità e dall’Aifa, l’agenzia Italiana del Farmaco, che si adopera per promuovere prodotti farmaceutici innovativi. L’Italia importa anche dagli altri paesi farmaci di ultima generazione e addirittura esiste una precisa legislazione che consente, in situazioni di particolare emergenza, di accedere a medicine non ancora introdotte nel nostro paese, a condizione, ovviamente, che siano state validate.
Passiamo adesso a tematiche più direttamente correlate alla campagna elettorale.
Il Pd avrebbe voluto candidare Zingaretti e invece è venuto fuori il nome della Bonino..
Il Pd ha aperto una discussione sulle possibili candidature ed è emerso il nome della Bonino; è una persona che si è sempre battuta per i diritti dei cittadini, è sempre stata protagonista di battaglie importanti, può vantare un percorso politico estremamente lineare.
Che cosa pensa in merito ad un eventuale ritorno al nucleare?
Il Pd ha una posizione contraria; il Pdl, invece, si mostra favorevole, ma poi, in merito alla questione dell’insediamento delle centrali sul territorio, dichiara che non vanno fatte nel Lazio, non vanno fatte in Lombardia e in numerose altre regioni, viene quasi da chiedersi dove pensa di realizzarle.
Quali obbiettivi avete raggiunto sul piano del sociale, delle politiche per la casa, per le piccole e medio imprese?
La Giunta di centro sinistra ha lavorato molto su questi fronti; ci siamo battuti per il reddito minimo garantito per coloro che hanno perso il lavoro, prevedendo anche un prossimo ampliamento degli stanziamenti in modo di consentire ad un numero maggiore di persone di accedere ai fondi; abbiamo apportato delle modifiche ad una normativa regionale per il collocamento delle persone con disabilità; per quello che riguarda le imprese sento di poter affermare che esse hanno trovato in noi un interlocutore affidabile, ci sono stati degli incentivi, è stata promossa, anche se in forma soltanto iniziale, la Green Economy.
Certamente, comunque, la Regione ha delle risorse limitate che le permettono interventi finalizzati, come quelli che sono stati fatti; piuttosto il Governo, come avviene in altri paesi, dovrebbe occuparsi del rilancio dell’economia, e invece questo Governo, di fronte alla crisi, non si è mosso in questa direzione.
Perchè dovrebbero votare proprio Lei?
Io provengo dal sociale; per tanti anni mi sono occupato di disabilità collaborando con un’importante realtà quale è la comunità di Capodarco; poi c’è stato l’incontro con la politica, in un primo momento in circoscrizione, successivamente il lavoro in Parlamento e in Regione mi hanno permesso di mettere a frutto l’esperienza maturata.
Mi sono sempre occupato delle politiche sociali, della sanità, dei diritti dei cittadini, quando ero in parlamento ho contribuito alla legge 328, legge quadro per la realizzazione di sistemi di interventi e servizi sociali; portano il mio nome anche le leggi per gli assistenti sociali, per il trapianto di cornea, per il prepensionamento di parenti che assistono portatori di handicap.
Io sono stato quello delle regole, quello che resiste ai potentati, alle pressioni.
E’ possibile visionare il video dell’intervista al seguente link: Italialivetube