Questa settimana abbiamo proseguito insieme al Dott. Blandino coordinatore dei laboratori dell’Istituto Regina Elena di Roma, il nostro approfondimento sugli sviluppi conseguiti nella ricerca contro il cancro. Il Dott. Blandino reduce da incontri con istituti di ricerca europei ci ha raccontato quali sono i vantaggi del confronto con altre realtà e quali le novità in altri Stati.
La possibilità di realizzare incontri con la comunità scientifica internazionale consente di avviare progetti di collaborazione multi disciplinare, di realizzare un confronto proficuo su metodologie e strategie innovative che possono poi essere reintrodotte anche in Italia. L’Accademia di scienze di Varsavia sta ad esempio provvedendo a reclutare ricercatori provenienti dalle più importanti Università o poli di ricerca nel mondo, incentivando il trasferimento grazie ad un trattamento economico che corrisponde a quello percepito nell’Istituto di provenienza del ricercatore.
Esiste un po’ di confusione tra Chemio Terapia e Chemio Prevenzione, si tratta in realtà di due approcci molto diversi fra loro.
La Chemio Prevenzione è una branca dell’oncologia che si rivolge a delle persone sane, che tenta di agire in quell’ampia finestra temporale durante la quale avvengono i processi di alterazione molecolare che provocano il tumore. La differenza rispetto alla Chemio Terapia è amplissima, innanzi tutto il trattamento preventivo comporta l’utilizzo di sostanze naturali che non possono produrre effetti nocivi sulla salute del candidato che vi si sottopone, mentre nel trattamento chemio-terapico vengono utilizzate sostanze chimiche nocive, che non sono indirizzate unicamente alle cellule malate, ma anche a quelle sane. Chemio Prevenzione ha un significato molto ampio, in termini generali significa creare un background meno disponibile all’alterazione delle cellule, i soggetti sono trattati con sostanze naturali come la Metformina, la Vitamina B o la Melanina, ma nella prevenzione rientra anche l’adozione di uno stile di vita sano.
Molte persone evidenziano l’eccessiva lunghezza dei tempi necessari alla conclusione dei progetti di ricerca.
Il cancro non è un’unica patologia ha una tipologia di estrinsecazione che varia da organo ad organo. Il grado di complessità della patologia deriva anche dal livello di conoscenza fisiologica che si ha di quella parte del corpo, dal suo grado di complessità, per esempio intervenire sul sistema nervoso è molto difficile, mentre in casi che interessano altri organi abbiamo fatto degli enormi passi in avanti.
Quando il Prof. Veronesi dice che tra 10 anni i malati di tumore si abbasseranno del 50% cosa intende?
Si riferisce probabilmente ad una molteplicità di fattori: al miglioramento delle condizioni ambientali e delle tradizioni alimentari; per esempio se si riuscisse a sconfiggere l’obesità si avrebbe già un’incidenza molto più bassa di malati. Lo sviluppo della tecnologia è un altro aspetto importante, avere a disposizione dei macchinari più precisi in grado di fotografare in modo più dettagliato il tumore consentirebbe di trovare farmaci più mirati.
Ci sono però situazioni ambientali che implementano le probabilità di insorgenza dei tumori, come l’incidente di Fukushima o i termovalorizzatori. L’abbattimento della mortalità è dovuta a delle concause, le persone vorrebbero delle soluzioni meno probabilistiche. La Chemio Prevenzione potrebbe essere una risposta?
La prevenzione è sicuramente un’arma efficace per prevenire l’insorgenza delle neoplasie, ma un’altro aspetto importante è il trasferimento delle informazioni molecolari al letto del paziente. L’uso di farmaci chemio-terapici deve essere necessariamente legato alla conoscenza dello stato molecolare del soggetto, l’uso indiscriminato è illegittimo, è sempre necessaria un’analisi molecolare. Il problema non è che l’uso indiscriminato di un tipo di farmaco è totalmente inefficace, ma che non ha ragione di essere non sussistendo la motivazione molecolare.
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