La Dott.ssa Curceanu lavora presso l’Istituto di Fisica Nucleare di Frascati, ente di ricerca nel campo della fisica moderna, dove è nato il metodo di collisione fra particelle e all’interno del quale vengono promosse importanti ed affascinanti sperimentazioni.
Che cosa è la conoscenza?
La conoscenza è un ricco bagaglio di saperi acquisito nel corso della storia, è un valore fondamentale della civiltà, generato e continuamente alimentato dalla curiosità, essa nasce dal desiderio di andare oltre i limiti del già noto; è la testimonianza della capacità dell’uomo di affrontare i problemi.La conoscenza scientifica, al pari di tutte le altre forme di conoscenza, fa parte dell bagaglio culturale dell’umanità.
Lei fa ricerca nel campo della fisica moderna. Che cosa si intende con questa definizione?
Il termine moderno viene oggi adottato come sinonimo di contemporaneo, questo non significa certamente che il pensiero di Galileo, che pure appartiene a quattrocento anni fa, venga considerato la preistoria della fisica, tuttavia è vero che negli ultimi 100 anni si è potuta registrare un’evoluzione straordinaria. Un tempo si pensava che l’indagine nel campo della fisica fosse approdata ad un punto conclusivo. Oggi siamo molto più cauti nel far riferimento ad un’ipotetica fine delle conoscenze.
Parlando dei progressi della ricerca, viene da chiedersi: se a Newton non fosse caduta la mela in testa, noi saremmo ancora fermi alla convinzione della terra piatta?
Richiamandoci all’episodio della mela, che peraltro probabilmente appartiene più alla storia della letteratura che non alla realtà dei fatti, direi comunque che se essa non fosse caduta sulla testa di Newton, avrebbe probabilmente colpito la testa di qualcun altro.
Adesso parliamo delle stelle. L’uomo da sempre è affascinato dal cielo stellato, questo può essere fonte di ispirazione per la composizione di testi poetici. Che cos’abbiamo in comune con le stelle?
A questo proposito mi viene in mente che Leopardi, grande poeta, era anche molto amante dell’astronomia. Per quello che rigurda noi uomini, posso affermare che siamo figli delle stelle, e non in senso metaforico; effettivamente la materia di cui siamo composti è nata nelle stelle, poi giunta fino a noi attraverso complicati processi. Gli atomi presenti nel nostro corpo sono nati durante il processo di formazione delle stelle. Noi stessi siamo atomi di stelle.
Le stelle sono vive o morte?
Le informazioni di cui disponiamo, di natura elettromagnetica perché derivano soltanto dalla luce emanata dalle stelle stesse, ci restituiscono l’immagine di un mondo prevedibile, perchè attraverso l’osservazione della massa noi siamo in grado di prevederne la sorte. Le stelle hanno un processo evolutivo di nascita e morte, da questo punto di vista.. si, sono vive, ma lo sono un po’ meno di noi perchè il loro cammino è prevedibile.
Parliamo dei padri della fisica: Galileo e Einstein, il primo ha gettato le basi della fisica classica, il secondo ha aperto la strada alla fisica moderna.
A Galileo dobbiamo attribuire la scoperta del metodo sperimentale, che permette di effettuare gli studi non soltanto nel campo della fisica e delle scienze, ma più in generale in tutte le discipline; prima di lui l’idea della sperimentazione non era cosa ovvia. Galileo ha interrogato la natura e cercato delle risposte.
Poi è arrivato Einstein…
Lui ha elaborato la teoria, tuttavia ha attinto ad un gran numero di dati sperimentali, è riuscito ad interpretare i risultati degli esperimenti, arrivando là dove altri si sono fermati.
E’ più importante l’aspetto teorico o quello sperimentale?
La teoria e l’esperimento sono come le gambe di una persona, impossibile pensare di poter far a meno di una delle due, viaggiano di pari passo.
Gli extra terrestri esistono?
Credo che nessuno possa riamanere immune al fascino di una simile ipotesi. Tuttavia questa domanda si apre ad un’infinità di possibili risposte, si potrebbe pensare che semplicemente ancora non esistano mezzi di comunicazione tra noi e loro, oppure si potrebbe far irferimento alla teoria degli universi paralleli, richiamandosi alle multidimensioni.
Peraltro la prima versione della teoria degli universi paralleli è stata elaborata in seno alla fisica quantistica, dallo studioso Everett. Secondo questa ipotesi ogni qual volta ci si trovi di fronte ad una scelta, l’universo si sdoppia, quindi per ognuno di noi esisterebbe un numero infinito di copie. Teoria originale, anche se poco plausibile.
Ipotizzando l’esistenza degli ufo, come si potrebbe spiegare il movimento delle loro astronavi?
Alcune persone parlano di motori a fusione nucleare, altri avanzano l’ipotesi più ambiziosa di una manipolazione della dimensione spazio-tempo.
La meccanica quantisitca può spiegare l’esistenza dei fantasmi?
Direi di no, anche se talvola essa può far nascere dei fantasmi nelle nostri menti. (Ride la Dott.ssa)
Parliamo dei buchi neri.
I buchi neri sono il risultato dell’esplosione di una stella supernova, essi si configurano come un’altissima concentrazione di materia, dotata di un’attrazione gravitazionale talmente alta da risucchiare qualsiasi oggetto passi nelle sue vicinanze senza possibilità di uscita. Perfino la luce non può sfuggire a questa dirompente forza attrattiva.
E’ possibile il teletrasporto?
Il teletrasporto è già stato realizzato nei laboratori, dove è stato possibile teletrasportare delle particelle; tuttavia bisogna evidenziare che il teletrasporto istantaneo non è ad oggi cosa pensabile, perché esso ha comunque bisogno di un canale di comunicazione tradizionale.
Secondo Lei è possibile viaggiare nel tempo?
Ad oggi no; alcuni studiosi considerano questa possibilità, tuttavia non tutti sono concordi e comunque non è mai stato verificato in laboratorio.
In questo momento noi siamo seduti su due sedie poste ad una certa distanza tra loro. C’è il vuoto tra noi?
Sicuramente no, perchè tra noi c’è l’aria; più in generale si può asserire che il vuoto, inteso come assenza di qualsiasi cosa, non esiste, perchè anche la dove non vi sia la presenza di particelle, c’è comunque l’enrgia di esse.
Che cosa è l’antimateria ed esiste?
L’antimateria è un’agglomerato di particelle di carica opposta rispetto a quelle della materia, è stata anche riprodotta in laboratorio, ma il punto focale oggi è di capire dove l’antimateria possa essere collocata nello spazio.
L’antimateria si annichilisce al primo contatto con la materia. Probabilmente l’incontro di materia e antimateria ha dato origine al fenomeno del Big Bang.
Ritiene importante affrontare questi argomenti pubblicamente?
Penso sia un’occasione per condividere con chiunque sia curioso le conoscenze acquisite sinora dal mondo della ricerca e per informare le persone su quello che viene fatto con i finanziamenti pubblici; un modo per rendere noti gli obbiettivi raggiunti.