Intervista a Luigi Celori, Consigliere regionale per il Pdl.
Membro della Commissione affari comunitari e internazionali
Commissione risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali e Commissione urbana
In vista delle prossime regionali del 28 / 29 Marzo 2010, cominciamo con una considerazione su quello che è stato fatto dalla Giunta uscente..
Ritengo sia stato fatto poco. Posso, anzi, affermare che quelli appena trascorsi sono stati anni di paralisi per la Regione. Nonostante il nostro schieramento sia stato particolarmente propositivo, di fronte ad una Giunta così eterogenea e rappresentata da voci spesso discordanti tra loro, è stato impossibile dare risposte concrete ai cittadini.
La crisi che ha colpito l’economia a livello mondiale ha avuto ovunque serie ripercussioni sulle imprese. Quali sono, nel Lazio, le prime questioni cui prestare attenzione per far fronte alla situazione?
Il punto di partenza nella regione Lazio deve essere sicuramente un intervento che crei condizioni favorevoli per la piccola e media industria; infondo è proprio questa, sul nostro territorio, la realtà più importante sotto il profilo occupazionale e degli introiti economici.
Un primo passo in questa direzione potrebbe essere quello di promuovere convenzioni che permettano l’accesso al credito facilitato. Sostenere il settore imprenditoriale è una necessità per tutti, non soltanto per i giovani che si affacciano per la prima volta sul mondo del lavoro, ma anche per tutti coloro che si ritrovano improvvisamente senza impiego in un’età in cui è ormai difficile rimettersi in un circuito lavorativo. In questi casi aprire un’attività in proprio rappresenterebbe una possibile alternativa, ma, perché ciò sia possibile, occorre, ripeto, creare le giuste condizioni.
Rimaniamo sull’argomento. La recente crisi ha colpito anche lo stabilimento Fiat di Cassino, nella provincia di Frosinone, trascinando con sé tutto l’indotto. Non crede che eventuali aiuti da parte della Regione dovrebbero essere indirizzati alle imprese più piccole, spesso maggiormente radicate sul territorio, piuttosto che alle grandi strutture, che, poi, magari, reinvestono altrove?
Non c’ è dubbio che ci si debba muovere in questa direzione.
Dare sostegno alle imprese significa, innanzitutto, avviare quello che io chiamo il processo di “sburocratizzazione”, ovvero uno snellimento delle prassi burocratiche.
Penso a tutto il litorale laziale, che potrebbe certamente rappresentare un’occasione di investimento e, quindi, di crescita per la nostra regione; eppure per intraprendere anche la più piccola iniziativa bisogna passare attraverso una macchina burocratica interminabile; assessorato urbanistico, assessorato all’ambiente, assessorato ai lavori pubblici, etc.
Occorre attivare un meccanismo che consenta di dare risposte alle imprese in tempi rapidi, disciplinando quello che si può e quello che non si può fare in un arco di tempo che vada dai 30 ai 90 giorni al massimo.
Parliamo adesso di quello che rappresenta un enorme problema per la città di Roma: la discarica di Malagrotta; da anni si attende la sua chiusura..
Si, da tanti anni, ma il punto è che per chiudere le discariche occorre innanzitutto fare in modo che i rifiuti vengano smaltiti secondo i parametri stabiliti dalla legge. A questo proposito voglio evidenziare come tanti impianti necessari a tale scopo, penso, per esempio, al termovalorizzatore di Colleferro, siano stati attivati durante i cinque anni di mandato della giunta di destra. II nostro schieramento è molto sensibile alle tematiche legate alla questione dei rifiuti; io stesso ho fatto approvare una legge per rendere obbligatoria la raccolta differenziata negli uffici e negli enti statali, proprio perché sono convinto che le istituzioni debbano dare il buon esempio.
La discarica di Malagrotta potrà essere chiusa soltanto quando il ciclo dei rifiuti sarà completato; occorre, però, incrementare la produzione di CDR (carburante derivato dai rifiuti) e maturare una maggior attenzione per la raccolta differenziata, per evitare che finiscano nell’inceneritore anche rifiuti non idonei. Tuttavia, motivi ideologici di un’ala della sinistra più radicale rappresentano un grande ostacolo in tal senso; loro, per esempio, sono avversi alla termovalorizzazione.
L’ideologismo della sinistra rappresenta un freno su tanti fronti. Un altro esempio: avevamo in progetto il Corridoio Tirrenico; in sostanza un collegamento Fiumicino – Formia, con bretella di collegamento all’autostrada A1 a Valmontone, proprio dove è prevista la realizzazione di un grande parco tematico; ma la sinistra ha bloccato tutto. Il corridoio permetterebbe, invece, un aumento del flusso di cittadini, da Fiumicino si potrebbe raggiungere direttamente il parco, il ché significherebbe non solo maggiore visibilità per il nostro territorio, ma anche ingresso di valuta estera pregiata.
Cambiamo argomento. Che ne pensa della Polverini?
Sicuramente è un candidato scelto e quindi voluto. La sua candidatura ha un sapore molto diverso rispetto a quella della Bonino, che di fatto si è auto candidata, andando, quindi, a coprire un vuoto decisionale ai vertici.
Non teme che in tal modo l’UDC possa togliere spazio al Pdl?
Noi vogliamo sostenere gli amici di Udc. Credo molto nel lavoro che si fa alla Regione perché offre l’opportunità di intervenire su più fronti, permettendo di rispondere in maniara concreta alle esigenze della gente; oggi, quindi, voglio dare sostegno alla Polverini.
Lei è al terzo mandato. La domanda nasce spontanea, vuole fare l’assessore?
Come ho detto prima credo molto nella Regione, quindi.. perché no, sarebbe un modo per valorizzare l’esperienza maturata sin’ora; peraltro la passione con cui ho sempre svolto il mio lavoro e le competenze acquisite potrebbero essere dispiegate in diverse direzioni.
Che cosa pensa di Mancini, l’assessore del turismo?
Credo che non si possa dire “Questo fa male o questo fa bene”; è il contesto, talvolta, che rende difficile l’azione, ma se uno non ci crede..
Che cosa ne pensa dell’alleanza tra Storace e Santanchè?
E’ una cosa alla quale guardo in maniera positiva, anche se, poi, molto dipenderà dai ruoli che sceglieranno di assegnarsi; quello che, però, oggi voglio dire è che dobbiamo guardare avanti, perchè certamente in passato sono stati fatti degli errori, è vero che abbiamo lavorato meglio di Badaloni, ma è pur vero che, poi, la gente ha scelto Marrazzo. Noi siamo pronti a guardare oltre. Non a caso ho scelto quale motto per la mia campagna “la regione diversa”.
Una domanda su Marrazzo. Crede che l’opinione pubblica debba guardare soltanto al lavoro da lui svolto oppure anche alle sue vicende personali?
Inevitabilmente quando una persona riveste un ruolo pubblico anche la sua vita in qualche modo lo diventa, ma vorrei parlare di Marrazzo con riferimenti non alla sua vicenda personale bensì alla sua vicenda politica; a questo punto mi sento di poter dire che il problema, a mio avviso, è stato rappresentato non tanto da Marrazzo quanto dai tanti partiti che gravitavano intorno a lui.
Dicono che a destra siete maschilisti..
Presto smentito. Abbiamo candidato una donna.
Cosa ne pensa delle casa chiuse?
Credo che andrebbero regolamentate. Durante il fascismo anche il fenomeno dei nomadi era stato posto sotto precisa regolamentazione e di fatto i nomadi svolgevano delle attività lavorative.
Quali sono i suoi hobbies?
Amo il mare, quindi senz’altro la vela, e poi ho una passione per le auto d’epoca; sogno un Gran Premio a Roma, sogno la Ferrari a Roma.
Ancora una considerazione a conclusione del nostro incontro..
Spero che i cittadini scelgano, a destra come a sinistra, persone competenti, perché quando, poi, si arriva al confronto in aula bisogna sapere quello di cui si parla; ci vogliono, quindi, preparazione e buon senso
E’ possibile visionare il video dell’intervista al seguente link: Italiavetube
La seconda parte dell’intervista è visibile seguente link: Italialivetube
La terza parte dell’intervista è visibile al seguente link: Italialivetube